“Una cicerchia che viene dalla storia di cui si era persa la memoria”

Il maracuoccio è un piccolo legume, simile a un pisello ma dalla forma squadrata e di un colore che può variare dal verde scuro al marroncino, al rossastro, spesso screziato o marmorizzato. Il gusto, in genere, è un po’ amarognolo. Si coltiva da secoli a Lentiscosa e le sue origini sono molto antiche, come testimonia l’etimologia del nome, con la radice “mar” di origine semitica, che indica qualcosa di amaro, e la parola cuoccio, derivata dal latino, che indica il baccello: un baccello amaro quindi. La sua presenza come leguminosa selvatica è attestata nei paesi del bacino mediterraneo, ma anche nel Caucaso e in Asia centrale. Il ceppo di origine è un gruppo di leguminose appartenenti al genere Lathyrus, quello della comune cicerchia: nello specifico il maracuoccio si identifica nel Lathyrus cicera, addomesticato tra Francia e Penisola Iberica gli albori dell’agricoltura. Per secoli è stato coltivato sui terreni più soleggiati e calcarei, come alimento per il bestiame ma anche come fonte proteica per le popolazioni più povere o nei periodi di carestia. Oggi a Lentiscosa alcune famiglie continuano a produrlo secondo la tradizione: nel mese di ottobre-novembre preparano il terreno, seminano da gennaio a marzo e raccolgono a partire dalla fine di giugno, quando i piccoli baccelli raggiungono la completa essiccazione e sono pronti per essere battuti. Le piantine – molto basse e simili a quelle dei ceci – si estirpano, si fanno essiccare, si adagiano su di un telo e si battono facendo uscire i semi. La molitura avviene presso mulini della zona. Questo antico legume è legato a una preparazione tradizionale locale: la maracucciata, una polenta ottenuta cuocendo una farina composta per metà da maracuoccio e per l’altra metà da grano, ceci, farro, favino e cicerchie. Il tutto arricchito con olio extravergine, crostini di pane, cipolla, aglio e peperoncino che trasforma un piatto semplice in una prelibatezza dal perfetto equilibrio nutrizionale. La produzione locale ora è affidata ad un gruppo di giovani coltivatori che autonomamente hanno deciso di associarsi per incentivarne la produzione e promuoverne il prodotto.:

Presidio

La coltivazione di questo legume è manuale e non precede l’uso di fertilizzanti, diserbanti o altri prodotti chimici di sintesi. Sono rimasti in sei a Lentiscosa a coltivare questo raro legume, con una superficie totale che sfiora a malapena i tre ettari e che dà ogni anno pochi quintali di prodotto. La produzione, attualmente modesta, in buona parte è venduta ai ristoratori locali e per il resto è destinata al consumo familiare. Il Presidio vuole ampliare la produzione, coinvolgere nuovi giovani e creare una rete locale di ristoratori che promuovano il prodotto.

Produttori

Giuseppe Marotta

  • Camerota (Sa)
  • Lentiscosa
  • Località Pollareto
  • +39 347 5422409

Aura – Passione e Conserve Cilentane di Luca Cella

  • Camerota (Sa)
  • Lentiscosa
  • Località Furniciello
  • 0974 273451
  • +39 329 5966496

Gaetano Belluccio

  • Camerota (Sa)
  • Lentiscosa
  • +39 0974 379612
  • +39 347 6433149
  • gaetanobelluccio@hotmail.com

Lorenzo Pacelli

  • Camerota (Sa)
  • Lentiscosa
  • Località Chiusura e Spinosa
  • +39 333 2080883

    (Salvatore Del Guercio)

Sandro Mattia Peluso

  • Camerota (Sa)
  • Lentiscosa
  • Località Infreschi e Pornia
  • +39 348 0975027

Sammataro di Domenico Caiazzo

  • Camerota (Sa)
  • Lentiscosa
  • Località Sammataro
  • +39 338 4386298

Vaimonte di Domenico Cusati

  • Camerota (Sa)
  • Lentiscosa
  • Località Infreschi e Vaimonte
  • +39 347 6865817

Contatti

Responsabile Slow Food del Presidio

  • Giorgio Iannuzzi
  • +39 347 9336394
  • iannuzzi.g@teletu.it