Santuario Santissima Annunziata

Camerota, Salerno

Descrizione

In relazione al corpo architettonico della costruzione religiosa e alla sua storia si devono ringraziare gli ormai compianti Franco Galato e Carmine Caputo che, in un diario, hanno riassunto tutti i lavori fatti dal “Comitato Pro Collina- Licusati” per recuperare quella collina brulla e abbandonata a se stessa, donando a noi posteri un bellissimo fiore all’occhiello. Le sue origini storiche non sono ben accertate ma un racconto noto agli anziani del paese lascia intendere qualcosa di preciso: un monaco basiliano, dedito all’agricoltura, si recò pellegrino su una collina licusitana per realizzare una folta piantagione di ulivi. Essendo troppo rocciosa ed arida, il monaco abbandonò il suo obiettivo, ma volle piantare in un cerchio di rocce una rosa bianca. Passato qualche tempo ritornò sulla collina a vedere se la pianta avesse messo radici, e si ritrovò dinanzi un bellissimo cespuglio di rose bianche. Quando fu quasi terminata la costruzione della Cappella le rose mutarono colore e, al fine di ringraziare Dio per il prodigio, il monaco la intitolò alla “Vergine Maria della Rosa Bianca”, poi dedicata a Maria Santissima Annunziata. Da ciò si potrebbe risalire ai fatti storici susseguitisi fra il 726 e l’842, quando i monaci basiliani iniziarono a fondare nel Cilento delle Cappelle tra il verde per poter adempiere alla regola benedettina “ora et labora”. Il Santuario si trova a circa 2 km dal borgo, che festeggia l’Annunziata il 18 maggio e l'8 settembre. Queste date non sono date a caso ma sono legate a due episodi che, grazie alla mano materna di Maria, non hanno provocato disastri irreparabili. Inizialmente credevo fossero date fissate per qualche motivo prettamente religioso ma, molti anni fa, la mia ormai compianta nonna materna Anna Cavaliere, mi raccontava perché il popolo festeggiasse in quei precisi periodi dell’anno la Madre di tutta l’umanità. Durante la II Guerra Mondiale, il 18 maggio, i tedeschi decisero di bombardare il paese, ma la Madonna coprì la vallata con una coltre di nebbia, nascondendolo. Uno di questi aerei precipitò nel Vallone di Sant’Angelo a Camerota e il resto della squadra aerea andò a bombardare Sapri. Invece, l’8 settembre si festeggia per lo scampato pericolo durante un violento terremoto all’inizio del secolo scorso. Sulle orme del vecchio Comitato, un gruppo di giovani sta ulteriormente migliorando la collina, cercando di dare vita al “Parco dell’Annunziata”. Entrando nel santuario ci si trova dinanzi la statua di Maria Santissima Annunziata, alzando gli occhi al soffitto si possono osservare le dipinture realizzate dall’artista  Rosalbo Bortone e ruotando a destra e a sinistra quasi giunti all’altare si resta affascinati dagli scenari, ricchi di personaggi in terracotta, della Nascita e della Morte di Cristo, realizzati dall’artista Carmine Caputo. Percorrendo il “Sentiero del Getsemani” si possono ben osservare le stazioni della pia Via Crucis disposte lungo il percorso e, strada facendo, delimitata da un’inferriata, si presenta la scena del Cristo che chiede l’allontanamento del calice amaro al Signore mentre un angelo lo veglia.

Presumibilmente la sua prima fondazione risale al XIV secolo.

 

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